La Val Venina si estende nel territorio di Piateda e si ramifica in quattro valli più piccole, ciascuna con proprie specificità: la Val Venina, la Val d’Ambria, nel ramo occidentale; la Val Caronno, o di Scais, e la Val Vedello, nel ramo orientale. Vi si trovano alcune delle cime più elevate della catena, tra cui il Pizzo Redorta (3038 metri) e la punta di Scais (3038), il paradiso degli alpinisti. La valle era molto conosciuta e frequentata fin dai tempi più antichi per la presenza di giacimenti di ferro ed era fittamente abitata anche alle quote più elevate. Gli antichi borghi sono ora frequentati solo nei mesi estivi. La Val Venina si raggiunge imboccando la strada che da Piateda conduce a Vedello fino al bivio tra i due rami: a sinistra Agneda e la Val Caronno, a destra Ambria. L’abitato di Agneda porta ancora i segni degli antichi fasti con la chiesa di Sant’Agostino che conserva un dipinto di Cipriano Valorsa. Superato il paese si arriva prima al lago artificiale di Scais quindi all’Alpe Caronno tra resti di forni e ingressi di miniere. Ambria ha molti motivi d’interesse storico-architettonico, tra cui la chiesa di San Gregorio, edificata nel 1615 su strutture molto più antiche. Da Ambria si raggiungono il lago di Zappello e la Val Venina vera e propria con i suoi itinerari per escursionisti e alpinisti e con l’imponente diga.