La presenza dell'uomo

Il Sito possiede, al suo interno, 12 “beni” di interesse storico ed etnografico, memorie tangibili del passato di queste valli, della devozione e del duro lavoro dei loro abitanti: si tratta degli insediamenti rurali in Comune di Rasura (Località Larice), di Albosaggia (Località San Salvatore e Campelli) e Piateda (Località Vedello), le chiese di San Bernardo (Comune di Faedo), di San Giacomo Maggiore e di San Salvatore (Comune di Albosaggia), dell’Assunta (Bondone di Teglio) e le miniere di ferro della Val Venina, sfruttate sin dal XIV secolo. Il ferro estratto veniva trasportato, attraverso il Passo Scoltador, al forno costruito in Valle del Livrio, per essere lavorato.
L’alpicoltura, che in passato ha rappresentato una fondamentale attività di reddito per le popolazioni locali, sopravvive con 64 alpeggi, estesi su una superficie pascoliva di 4.500 ettari, dediti sia all’allevamento di bovini da latte che da carne, di caprini, (tra cui merita particolare menzione la capra orobica o di Val Gerola, una delle 6 razze autoctone lombarde, utilizzata per la produzione del Bitto), e di ovini da carne, con la presenza sia di grandi greggi transumanti di razza bergamasca-biellese, condotte da pastori professionisti, sia di piccole greggi di proprietà di allevatori locali.

Dove andare

Il Sito è interessato da alcune strade di penetrazione, e percorso da una diffusa sentieristica estesa per circa 370 Km, con tracciati che, dai fondovalle, raggiungono le quote più elevate. Importante elemento di raccordo tra le diverse valli per una fruizione escursionistica completa della ZPS è rappresentato dalla Gran Via delle Orobie, una traversata in quota che, dalla Val Lesina, raggiunge l’Aprica, passando in prossimità di buona parte dei 20 rifugi e bivacchi presenti al suo interno. Nel settore occidentale il Sito è attraversato anche dal Sentiero Smeraldo, un progetto del WWF svizzero che, da Albaredo per San Marco giunge sino a S. Moritz, in Svizzera, collegando aree importanti per la tutela della biodiversità. Gli appassionati di scialpinismo possono trovare itinerari interessanti soprattutto in Val Gerola, nella Valle del Bitto di Albaredo, in Valle di Tartano, Val del Livrio e in Valle di Arigna, mentre le aree più significative per i cultori dell’alpinismo si trovano nella testata della Val Gerola, nel gruppo Scais-Redorta e in quello del Coca-Diavolo di Malgina.

Otto importanti regole di comportamento…

Il Sito offre innumerevoli opportunità ai suoi visitatori che, seguendo i diversi sentieri, possono esplorare le sue vallate alla ricerca di elusivi animali alpini o di rare specie floreali, oppure dedicarsi ad attività sportive, come lo scialpinismo, la mountain bike… Perché tutti possano godere degli splendidi scenari e delle “presenze” faunistiche e floristiche delle valli orobiche è però necessario rispettare alcune importanti regole di comportamento…

  1. Cani al guinzaglio. Tieni il tuo cane sotto controllo per evitare disturbi alla fauna selvatica.
  2. Non raccogliere piante e fiori. Molte specie che troverai sul tuo percorso sono a rischio di estinzione e presenti con pochissimi esemplari. Limitati ad osservarle e a portare con te, a valle, solo il ricordo dei loro splendidi colori.
  3. Se vai a cavallo o in bicicletta evita di uscire dal sentiero. Il calpestio può causare danni alla fauna e alla flora.
  4. Se sei a piedi ed esci dal sentiero, evita comunque di disturbare gli animali selvatici con inutili rumori. Muoviti con cautela! Avrai più possibilità di fare qualche avvistamento interessante.
  5. Non abbandonare i rifiuti, neanche quelli organici. I rifiuti attirano corvidi e volpi, che possono predare soprattutto le uova di uccelli che nidificano a terra, come il gallo forcello, causando gravi danni.
  6. Non disturbare gallo forcello e gallo cedrone sulle arene durante il periodo degli accoppiamenti! Nel periodo degli accoppiamenti (aprile — maggio) anche la caccia fotografica è vietata, a meno di particolari autorizzazioni. Queste precauzioni sono necessarie per garantire la riproduzione di queste specie così sensibili.
  7. Se pratichi lo scialpinismo ricordati che stai attraversando i territori della sempre più rara pernice bianca, che da metà aprile a metà giugno è in riproduzione e, quindi, particolarmente sensibile al disturbo.
  8. Se pratichi attività sportive come l'arrampicata o il volo, ricordati che alcune pareti rocciose ospitano i nidi di aquila reale e gufo reale e che pertanto, in alcune aree, non è possibile esercitare tali attività, per evitare l’abbandono dei nidi da parte di questi “regali” ospiti.