gallo cedrone
La conifera più diffusa sulle Orobie è l'abete rosso (Picea abies) o peccio, i cui boschi prendono il nome pecceta subalpina e di pecceta montana in base alla distribuzione altitudinale. La prima si estende dai 1500 metri circa fino al limite superiore del bosco.
Alle quote più elevate l'abete rosso è accompagnato o sostituito dal larice (Larix decidua) e solo localmente dal pino cembro (Pinus cembra). La pecceta montana occupa invece la fascia tra il limite del bosco di latifoglie e i 1550 metri. Nei versanti umidi e ombrosi delle valli più occidentali del Parco, al peccio si associa l'abete bianco (Abies alba), mentre in quelli più soleggiati si insedia il pino silvestre (Pinus sylvestris) che può diventare anche dominante sui versanti ripidi, con rocce affioranti.
Le propaggini superiori del bosco di conifere, costituite da lariceti radi con ricco sottobosco, sulle Orobie costituiscono l'habitat d'elezione della civetta nana (Glaucidium passerinum), un piccolissimo rapace notturno a distribuzione boreo-alpina che sfrutta per nidificare le cavità scavate dal picchio rosso maggiore (Picoides major). Più in basso, nei boschi di abete rosso, la civetta capogrosso (Aegolius funereus) nidifica invece nelle cavità nido abbandonate dal picchio nero (Dryocopus martius), il più grande dei picchi europei. Picchi e civette, ma in particolare lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), devono essere sempre vigili per evitare gli attacchi della martora (Martes martes), abile predatore arboricolo. Tra i rapaci diurni i più adattati alla caccia in bosco vi sono l'astore (Accipiter gentilis) e lo sparviere (Accipiter nisus).
I piccoli passeriformi si spartiscono, per ricercare il cibo, le diverse parti delle conifere. Il crociere (Loxia curviristra) si nutre sulla cima estraendo, con il suo becco mirabilmente adattato, i pinoli dalle pigne; il rampichino alpestre (Certhia familiaris) cerca larve sul tronco; il regolo (Regulus regulus) insetti e ragni tra il fogliame. La cincia mora (Parus ater) predilige, per alimentarsi, l'estremità dei rami, mentre la cincia dal ciuffo (Parus cristatus) rimane più nascosta tra le fronde.
Le peccete mature delle Orobie rappresentano un ambiente ancora idoneo per il gallo cedrone (Tetrao urogallus), grosso tetraonide diventato simbolo del parco, ma sempre più raro e minacciato. Più piccolo e altrettanto elusivo è il francolino di monte (Bonasa bonasia), parente stretto del cedrone, che ne condivide in parte l'habitat. Entrambi necessitano, nel periodo riproduttivo di estesi tappeti di mirtilli dove alimentarsi.
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