La lepre variabile o lepre bianca (Lepus timidus) è una specie considerata relitto glaciale, distribuita ampiamente nel continente Eurasiatico nelle zone artiche ed alpine. Di colore tipicamente bruno-chiaro o grigiastro, il suo manto cambia totalmente aspetto durante i mesi invernali quando si trasforma nel bianco candido che le ha fatto guadagnare il proprio nome.
Il criptismo mimetico
Gli animali selvatici sfruttano diverse strategie per sopravvivere ai freddi e lunghi mesi invernali tra le montagne; alcuni come il ghiro (Glis glis) o la marmotta (Marmota marmota) optano per il letargo, periodo in cui riducono notevolmente le loro funzioni metaboliche e la loro temperatura corporea, cadendo in un sonno profondo. Cervi (Cervus elaphus), caprioli (Capreolus capreolus) e camosci (Rupicapra rupicapra) infoltiscono la propria pelliccia e tendono a migrare verso quote meno elevate, in cui c’è meno neve ed una maggiore probabilità di trovare cibo. La lepre bianca e la pernice bianca (Lagopus muta) hanno sviluppato un adattamento tra i più affascinanti: mutano il colore dei loro manti fino a scomparire totalmente nel bianco della neve. Non si tratta di una questione estetica, il criptismo è fondamentale a queste specie per sfuggire ai predatori; volpi, martore ed aquile individuerebbero molto facilmente animali di colore scuro su di uno sfondo bianco. Un altro abitante di questi ecosistemi che sfrutta a suo vantaggio la stessa strategia è l’ermellino (Mustela erminea), questa volta per limitare la dispersione di calore e per riuscire ad avvicinarsi inosservato alle proprie prede.
A causa dei cambiamenti climatici questa strategia si sta però trasformando in uno svantaggio per le specie coinvolte. Negli ultimi decenni, i giorni di copertura nevosa si stanno drasticamente riducendo e gli animali si ritrovano completamente esposti ai predatori, con un manto invernale su di un paesaggio spoglio. La muta infatti non è innescata direttamente dalle variazioni di temperatura, che potrebbero oscillare durante la stagione stessa, ma è determinata dal fotoperiodo, ovvero dal rapporto tra le ore di luce e quelle di buio, e avviene sempre nello stesso periodo. Questo tipo di disallineamento evolutivo sottopone gli individui ad un enorme stress e, a lungo termine, può determinare un declino delle popolazioni, che si comincia già ad osservare per quanto riguarda la presenza della lepre variabile sulle Alpi.
Bibliografia:
- CARLINI, Eugenio. Lepre alpina.
- MOGAVERO, Francesca et al., Fauna delle Alpi Lombarde. 2013.
- MILLS, L. Scott, et al. Camouflage mismatch in seasonal coat color due to decreased snow duration. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013, 110.18: 7360-7365.