Le Orobie valtellinesi conservano i segni del glorioso passato che le ha caratterizzate quale via privilegiata per i traffici commerciali tra i due versanti e per le attività agricole e pastorali. Storia e tradizioni rivivono lungo l’antica Via Priula, transitabile dal 1593, quando la Valtellina era dominata dai Grigioni e la valle Brembana dalla Repubblica veneta. Gli scambi commerciali erano vitali per un’economia povera, fondata sull’agricoltura, che non garantiva il necessario sostentamento alle popolazioni delle valli orobiche. Durante la Prima guerra mondiale, su queste montagne venne realizzato un imponente apparato difensivo, noto con il nome di Linea Cadorna, che attraversava trecento comuni dal lago Maggiore al pizzo del Diavolo. I resti delle trincee sono visibili in val Gerola e al passo del Verrobbio. Della storia locale fa parte anche l’Homo Selvadego, il protagonista di leggende popolari raccontate davanti al fuoco nelle gelide serate invernali. La sua immagine si ritrova dipinta sui muri all’interno di un edificio a Sacco, in val Gerola, oggi diventato un museo.