Definita la data per l’incontro pubblico PdG SIC “Valle del Bitto di Gerola”

L’incontro pubblico finalizzato all’analisi delle proposte del  Piano di Gestione del SIC “Valle del Bitto di Gerola” e alla raccolta delle proposte e dei suggerimenti della comunità locale è stato fissato per giovedì 11 marzo 2010 alle ore 20.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Cosio Valtellino. Vista l’importanza del confronto sulle tematiche trattate si invita la comunità locale e i portatori di interesse (proprietari di terreni, alpeggiatori, associazioni ecc.) ad intervenire nel processo. Il Piano infatti rappresenta un importante strumento per la gestione delle aree Natura 2000 ed un opportunità di finanziamento delle azioni di manutenzione del territorio, che necessita quindi di adeguate riflessioni.

2 Commenti a “Definita la data per l’incontro pubblico PdG SIC “Valle del Bitto di Gerola””

  1. Angelo R. scrive:

    Descrizione sintetica del problema

    Quello dell’uso che attualmente viene fatto dei mezzi motorizzati in montagna al di fuori delle sedi stradali è un problema generale che riguarda tutto l’arco alpino e l’appennino. I mezzi utilizzati comprendono moto da trial, fuoristrada, quad e naturalmente – limitatamente alla stagione invernale – le motoslitte.
    L’uso ludico-sportivo di questi veicoli è in continuo aumento e purtroppo, almeno per ora, fuori controllo.
    Le motoslitte in particolare, se utilizzate in modo eccessivo, senza regole che ne disciplinino l’utilizzo e da persone che non conoscono problematiche e rischi della montagna innevata, possono causare un notevole impatto ambientale, con inquinamento acustico e atmosferico e relativo disturbo della fauna stanziale, un evidente disagio per escursionisti e scialpinisti che costituiscono i principali “utenti” dell’ambiente montano, oltre a problemi di sicurezza, sia per quanto concerne il rischio di incidenti che coinvolgono i sopracitati veicoli che per il rischio valanghe.
    Inoltre, non essendo previste dal codice della strada l’obbligatorietà della targa o della patente (lasciate alla discrezione dei singoli comuni), questi veicoli sono difficilmente identificabili e mancano le garanzie circa l’effettiva preparazione e abilità del conducente.
    Oltre alla mancanza di regole certe e valide su tutto il territorio montano, l’insufficienza dell’attività di controllo contribuisce ad aggravare considerevolmente il problema.

    Il contesto locale

    La questione delle motoslitte è ancora limitata in Val Gerola, “avvistamenti” se ne sono avuti nella zona dell’Alpe Piazza, del Monte Olano, dell’Alpe Ciof e della Val Vedrano dove, come in varie altre località turistiche montane, oltre ai pochi mezzi di proprietà dei residenti o utilizzati per motivi di lavoro, circolano motoslitte provenienti “da fuori”. Per la mancanza di un chiaro e preciso regolamento comunale per il loro utilizzo, il numero di motoslitte in circolazione è tale da far sì che inevitabilmente questa attività da un lato entri in conflitto con l’escursionismo e lo scialpinismo invernale, dall’altro crei disturbo e disagio per il rumore provocato sia alle persone che agli animali, interferendo di fatto con l’ambiente naturale.

    La Normativa

    Onde evitare fraintendimenti, occorre distinguere tra diverse tipologie di attività:
    1) attività di protezione civile, soccorso alpino, polizia e delle Forze Armate. In questo caso
    l’utilizzo delle motoslitte è assolutamente utile ed auspicabile.
    2) esigenze di lavoro (ad es. i gestori di impianti di risalita, i rifugisti o gli albergatori per
    l’approvvigionamento di materiale, ecc.) ed esigenze legate alla proprietà di baite accessibili solo con tali veicoli. In questo caso è altrettanto utile il loro utilizzo, a patto che esso sia autorizzato e regolamentato dal comune per quanto concerne i percorsi, i requisiti, gli orari di utilizzo ed il comportamento da adottare.
    3) utilizzo ludico-sportivo di tali veicoli. Questa attività deve essere limitata e circoscritta esclusivamente a determinati percorsi, posti in zone di basso valore ambientale, paesaggistico ed escursionistico, al di sotto di una certa quota, preferibilmente nei pressi dei comprensori sciistici e raggiungibili con strade pubbliche. Tali percorsi e l’utilizzo delle motoslitte devono essere individuati e regolamentati dal comune sulla base di indirizzi regionali.

    Allo stato attuale le motoslitte non sono nemmeno contemplate nel Codice della Strada come mezzi motorizzati, quindi ufficialmente non esistono nonostante il loro utilizzo sia sempre più diffuso da parte di persone che raramente conoscono le problematiche ed i rischi della montagna innevata.

    Per quanto riguarda la normativa, occorre specificare che ci sono 3 livelli di competenze:
    - lo Stato per quanto attiene agli aspetti relativi alla sicurezza delle persone;
    - la Regione, che è competente in materia di viabilità regionale e viabilità minore, fornisce gli indirizzi per la regolamentazione comunale;
    - il Comune, a cui compete la regolamentazione di dettaglio dell’utilizzo di questi mezzi motorizzati nel proprio territorio.
    Allo stato attuale, non c’è alcuna legge dello stato che tratti l’uso di questi mezzi motorizzati in maniera soddisfacente. La legge regionale della Lombardia n. 27 del 2004 (legge “forestale” sul governo dei boschi) contiene alcune prescrizioni sulla viabilità agro-silvo-pastorale ma non è sufficiente a disciplinare l’uso dei vari mezzi motorizzati “fuoristrada” quali i trial e quad in estate o le motoslitte in inverno (mezzi che nella norma non sono presi in considerazione).
    In ogni caso, la normativa regionale differisce da regione a regione.
    Per quanto riguarda i comuni, alcuni di questi si sono dotati di ordinanze per l’utilizzo delle motoslitte, mentre altri (e sono la maggior parte) sono carenti in tal senso.
    Tuttavia, anche laddove si è tentato di regolamentare l’uso di tali veicoli, se non si procede a controllare sistematicamente il rispetto di tali ordinanze, il problema resta irrisolto.

    Proposte

    Visto che il problema resta comunque parzialmente irrisolto ed è molto sentito dalle comunità locali, si fanno le seguenti proposte:

    Aumentare i controlli, coinvolgendo, oltre alla polizia locale, anche le altre forze dell’ordine come la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri e le Guardie forestali e avvalendosi delle guardie ecologiche volontarie, in modo da sanzionare le situazioni in cui le regole non sono rispettate, con particolare attenzione all’utilizzo serale e notturno di questi veicoli;
    Rivedere (ove esistano) e pianificare il numero totale di autorizzazioni e valutare con attenzione i casi ove siano effettivamente necessarie.
    vietare in ogni caso l’uso sportivo di tali veicoli ed in particolare vietare severamente, salvo autorizzazione comunale, la loro circolazione, eccezion fatta per le attività di protezione civile, polizia e delle Forze Armate;
    potenziare il controllo sul territorio

  2. mfioroni scrive:

    Si ringrazia per le le osservazioni proposte e per le concrete proposte suggerite. I contenuti del commento sono stati trasmessi al coordinatore del gruppo di lavoro perchè valutasse le modulazioni da apportare nello strumento di gestione al fine di adeguarlo alle esigenze del territorio.