La Val Lesina, che confluisce nella valle dell’Adda a Delebio, è la prima valle che si apre sul versante orobico risalendo la Valtellina, dopo il lago di Como. Vi si accede percorrendo a piedi le due vecchie e suggestive mulattiere che partono da Delebio e da Andalo.
La valle, dominata dagli imponenti 2610 m del Monte Legnone, è ricoperta da estese foreste di conifere, dove trova una buona presenza l’abete bianco.
La Val Lesina non ospita insediamenti umani permanenti, ma è punteggiata da tipiche baite nei maggenghi e sugli alpeggi. La pressoché totale assenza di antropizzazione contribuisce al fascino di questo angolo di Parco, nel quale è possibile osservare un paesaggio variegato in cui i versanti alpini vedono alternarsi fra loro pascoli e boschi, con un aspetto particolamente “selvaggio”
La vegetazione è fitta: ombrosi e freschi castagneti e faggeti, alzandoci di quota, cedono il posto ad abetaie e lariceti.
Dove il bosco si apre e dirada la valle offre ampi panorami sul versante retico della Valtellina nonché, nell’area dell’Alpe Legnone, sulla porzione più settentrionale del Lago di Como e sulla Valchiavenna.
E ancora, alle quote più elevate si intravedono i resti di strade militari, gallerie e trincee facenti parte della “linea Cadorna”. Questa consiste in una serie di linee militari difensive volute dal generale Luigi Cadorna, durante la Grande Guerra, per proteggere il territorio italiano e, in particolare, Milano e Bergamo. L'imponente opera si rivelò però inutile, visto che in quei luoghi non avvenne alcun combattimento.