Queste tre splendide valli orobiche del settore orientale presentano aspetti morfologici e geografici simili. Esse sono considerate le più aspre della catena, vantano una vegetazione lussureggiante e ricca e sono poco frequentate. Gli alti Pizzo Coca, Dente di Coca, Pizzo di Porola e Dente del Diavolo sovrastano i tre avvallamenti.
Questa porzione del Parco, che racchiude le tre valli, può, a giusto titolo, essere considerata la più selvaggia dell’area, per l’asperità del territorio e per la difficoltà di accesso, ed è quella in cui, insieme alla vicina Val d’Arigna (Pizzo Coca 3052 m), si raggiungono le altitudini più elevate.
Val d'Arigna
La ripida Val d’Arigna si raggiunge attraverso la strada che s’incontra al bivio per Casacce, poco dopo Sondrio, poi proseguendo fino alla centrale di Armisa.
La bellissima valle è percorsa dal torrente Armisa, è considerata il cuore della catena Orobica ed è dominata dall'alto Pizzo Coca. Questo, con i suoi 3050 m, coincide con il punto di massima elevazione delle Orobie.
La Valle d'Arigna, inoltre, custodisce il maggior numero di ghiacciai (10) rispetto alle altre valli delle Orobie. Il più importante è il Ghiacciaio del Lupo.
Grazie al fresco microclima che caratterizza la valle, qui è presente un rigoglioso manto forestale. Tra le specie arboree vediamo quindi abeti bianchi, abeti rossi e larici e, per quanto riguarda i fiori, troviamo l'endemica Sanguisorba dodecandra, la delicata Viola e la colorata Primula latifolia.
La fauna è tipica degli ambienti forestali: scorgiamo galli forcelli, civette, picchi e ungulati.
Val Malgina
La Val Malgina si raggiunge da Castello dell’Acqua. Aspra e poco accessibile per l’assenza di strade, la valle mantiene completamente inalterato il suo fascino. Essa è attraversata dall’omonimo torrente, ed è coperta da una fitta vegetazione: troviamo misteriosi boschi di conifere, immense praterie alpine, vaste distese di colorati rododendri, maestosi ontani e verdi ginepri. La Val Malgina è anche caratterizzata da una profonda incisione, il Canalone di Val Malgina.
Val Bondone
Per addentrarsi nella Val Bondone si sale da San Giacomo di Teglio, verso Carona, fino ad imboccare la strada per la valle. La Val Bondone è attraversata dall'omonimo torrente che, in alcuni tratti, raggiunge la pendenza maggiore tra i fiumi della catena orobica. Il corso d'acqua viene captato, per produrre energia idroelettrica, alla quota di 1500 m. La valle presenta una struttura di valle sospesa, con una ripida forra iniziale che intorno ai 1000 m si apre sempre più. Il fondovalle è occupato da prati e boschi di conifere, per divenire più aspro e selvaggio nella parte più alta.
Alle quote più elevate, possiamo contemplare diversi pittoreschi laghetti di origine glaciale. Il più grande è il lago di Cantarena (2260 metri). Un lungo sentiero escursionistico passa dallo stretto fondovalle e dagli ampi scenari delle quote più elevate fino ad arrivare al Passo di Bondone (2720 m). In alto, perdiamo il nostro sguardo in vaste e incantate distese di abete rosso, intervallate da zone di lariceti.
Nella valle è presente il piccolo borgo di Bondone, abitato oggi solamente durante la stagione estiva; qui sorge l'antica Chiesa dell'Assunta, che con il campanile, l'antica casa del parroco e l'ossario, forma un piccolo nucleo molto caratteristico. Subito dopo Bondone la valle appare chiusa, con i fianchi della montagna incassati che incombono sullo stretto fondovalle. Salendo di quota però lo scenario cambia e la vista dell'escursionista si apre su ampi scenari, in cui evidente è l'azione di modellamento delle rocce operata dai ghiacciai.